Stefano Cusumano

“Fotografare dovrebbe, invece, sempre più diventare una ricerca per temi e progetti definiti dove le singole immagini siano solo le parole di un più ampio ed articolato discorso“.

Sono nato a Palermo nel 1947.

Dal 1975 vivo a Treviso dove esercito la professione di medico specialista.
La fotografia: una passione direttamente appresa da mio padre, fin da ragazzo, dalle riprese in esterno al lavoro in camera oscura.
Ho pubblicato i libri fotografici: “RiflesSile”, nel 2005, a cura della casa editrice Arcari, “Informal Venice”, nel 2008, con la Casa editrice Vianello, “Dimensione Istria”, nel 2012, con la casa editrice Punto Marte e, sempre con quest’ultima, “Specchi segreti della Crevada” nel 2018.
Lavori non pubblicati, se non nei cataloghi delle diverse mostre, riguardano invece il paesaggio con particolare riguardo alle più recenti trasformazioni climatiche ed il ritratto psicologico nello studio del “Disagio femminile”.
Consapevole della enorme produzione di immagini fotografiche che oggi letteralmente ci sommerge (quasi due miliardi di fotografie al giorno) ho raggiunto la convinzione che fotografare oggi non può più essere la conquista di un semplice scatto sia pure unico e sorprendente.
Credo sia stato già detto di tutto e di più. Fotografare dovrebbe, invece, sempre più diventare una ricerca per temi e progetti definiti dove le singole immagini siano solo le parole di un più ampio ed articolato discorso.
Qui mi limito a riproporre una mia ricerca di tre anni fa fra le cime dei quattromila (Monte Rosa e Cervino) con lo stravolgimento dei ghiacciai ulteriormente aggravato, in quel Settembre 2017, da uno zero termico raggiunto a oltre cinquemila metri : “Zero termico 5000”.

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